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Prospettive future
NUOVA TERAPIA PER IL CANCRO DEL PANCREAS: NANOTECNOLOGIE SOTTO L’IMPIEGO DI ULTRASUONI.
Innovative ricerche nel campo medico che utilizzano le Nanotecnologie si presentano come una prospettiva terapeutica di grande efficacia e con limitati effetti collaterali. Con l’intento di approfondire questo argomento oltremodo interessante, mi rivolgo alla Prof.ssa Valentina Cauda, Docente presso il Politecnico d Torino, figura cardine a livello internazionale per questo tipo di applicazioni. Gent.ma Prof.ssa […]
Innovative ricerche nel campo medico che utilizzano le Nanotecnologie si presentano come una prospettiva terapeutica di grande efficacia e con limitati effetti collaterali.
Con l’intento di approfondire questo argomento oltremodo interessante, mi rivolgo alla Prof.ssa Valentina Cauda, Docente presso il Politecnico d Torino, figura cardine a livello internazionale per questo tipo di applicazioni.
Gent.ma Prof.ssa Cauda, i Vostri studi contemplano l’uso di ultrasuoni che svilupperebbero l’attivazione di nanoparticelle antitumorali specificatamente su un organo, su un tessuto interessato da una neoplasia, risparmiando così le restanti parti sane dell’ organo stesso e dell’organismo in toto. Ci potrebbe illustrare in che ambito state al momento lavorando?
“Il carcinoma adenoduttale del pancreas é uno dei tumori più aggressivi oggigiorno, destinato a diventare la seconda causa di morte per tumore negli Stati Uniti entro il 2030 e la quarta in Europa.
Durante gli stadi più precoci della malattia i sintomi sono estremamente variabili e spesso associati a patologie di più lieve gravità, rendendo la diagnosi della malattia molto difficile da ottenere se non a stadi avanzati e ormai non più operabili tramite resezione del pancreas.
Al giorno d’oggi le terapie convenzionali si dividono principalmente in chirurgia, limitata ai pazienti con diagnosi relativamente precoce e assenza di metastasi, chemioterapia, radioterapia, trattamenti ablativi e immunoterapia. Tali terapie sono accompagnate da gravi effetti collaterali, e nel caso di metastasi o ricorrenza della malattia, le cure palliative sono l’unica strada percorribile per provare a migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Negli ultimi decenni la Nanomedicina, definita come l’applicazione delle nanotecnologie all’ambito medico, sta permettendo l’introduzione di nuovi trattamenti innovativi con l’obiettivo di superare le limitazioni degli approcci più convenzionali. Nel contesto del carcinoma adenoduttale del pancreas, notoriamente noto per la propria resistenza ai farmaci ed enorme variabilità dei tipi di cellule presenti nel microambiente tumorale, terapie innovative “smart” e accuratamente progettate per colpire selettivamente solo i tessuti malati porterebbero un enorme miglioramento delle condizioni di vita del paziente, a partire da una diagnosi precoce fino ad arrivare a una terapia selettiva e pensata per il singolo individuo.
Data la profondità del pancreas nella cavità addominale, approcci che consistono nell’applicazione di uno stimolo esterno capace di penetrare fino al tessuto di interesse hanno pian piano acceso l’interesse della comunità scientifica. Un esempio è dato dalla sonodinamica, una terapia che consiste nell’applicazione di uno stimolo ultrasonoro capace di generare delle onde pressorie nei tessuti.
Tra le conseguenze di tale stimolo vi é la cavitazione acustica, ovvero la creazione di microbolle di aria che, a causa delle oscillazioni impartite dallo stimolo, si espandono e contraggono portando alla formazione di radicali liberi causando la creazione di elevate temperature e pressioni locali. Gli effetti principali di tali esplosioni sono la generazione di radicali liberi dell’ossigeno, la generazione di luce e l’innesco di reazioni chimiche. Un aumento dei radicali liberi oltre il livello fisiologico causa stress ossidativo alle cellule, che vanno incontro a un processo di morte programmata definito apoptosi.
Se opportunamente direzionata, tale terapia potrebbe dunque causare la morte delle cellule tumorali, non intaccando le sane dei tessuti circostanti.”
Uno degli approcci al momento messi a punto dal gruppo di ricerca della Prof.ssa Valentina Cauda é quello dell’Ing. Marzia Conte, dottoranda in Ingegneria Chimica: “Nell’ambito della nostra ricerca si vuole unire la stimolazione ultrasonora alla somministrazione sistemica di nanoparticelle biomimetiche di nostra formulazione, capaci di essere trasportate attraverso il circolo sanguigno ai tessuti di interesse e di incrementare la produzione di radicali liberi nella massa tumorale di interesse, in particolare al pancreas. La speranza è quella di migliorare gli attuali approcci terapeutici e rallentare il decorso di tale malattia. La scienza si sta muovendo a una velocità sorprendente per potere portare sul mercato, dopo gli opportuni test preclinici e i successivi trial in vivo, delle nuove terapie all’avanguardia volte ad auspicabilmente migliorare la vita dei pazienti colpiti da tali tumori.”
Per maggiori informazioni sull’argomento, visitate il sito https://tnhlab.polito.it/
Bibliografia
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- Rawla, T. Sunkara, V. Gaduputi, World J Oncol 2019, 10, 10.
- Belalcazar, G. P. Nagaraju, in Theranostic Approach for Pancreatic Cancer, Elsevier, 2019, pp. 69–80.
- Dumontel, F. Susa, T. Limongi, M. Canta, L. Racca, A. Chiodoni, N. Garino, G. Chiabotto, M. L. Centomo, Y. Pignochino, V. Cauda, Nanomedicine 2019, 14, 2815.
- Vighetto, A. Ancona, L. Racca, T. Limongi, A. Troia, G. Canavese, V. Cauda, Frontiers in Bioengineering and Biotechnology 2019, 7.
- Carofiglio, M.; Laurenti, M.; Vighetto, V.; Racca, L.; Barui, S.; Garino, N.; Gerbaldo, R.; Laviano, F.; Cauda, V. Iron-Doped ZnO Nanoparticles as Multifunctional Nanoplatforms for Theranostics. Nanomaterials 2021, 11, 2628
- Conte, M.; Carofiglio, M.; Rosso, G.; Cauda, V. Lipidic Formulations Inspired by COVID Vaccines as Smart Coatings to Enhance Nanoparticle-Based Cancer Therapy. Nanomaterials 2023, 13, 2250. https://doi.org/10.3390/ nano13152250
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